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L'essenza degli emerging brands : il fashion di immagini e parole

articolo di Arianna Galli per la rivista "Il Superuovo"


Attraverso la moda, la società si mette in mostra e comunica ciò che pensa del mondo

Questo afferma Roland Barthes, fondamentale saggista e semiologo francese del Novecento, in uno dei suoi saggi raccolti in Il senso della moda. Forme e significati dell’abbigliamento.

Perché la moda, che lo si voglia accettare o meno, è pura comunicazione, puro moltiforme e polisemico linguaggio, ossessione e specchio della caotica e contradditoria società contemporanea.

E la comunicazione è costituita da due parti intrinsecamente complementari: quella logico-proposizionale e quella performativo-comunicazionale. Detto in termini più semplici, da un messaggio in frasi, che sia scritto o orale, e da un messaggio invece costituito da una scena, da un mettersi in relazione con l’altro.

Questa relazione e scena la crea l’immagine, l’abito costituito dal suo design, dai suoi particolari, dettagli minimi, dalle sue linee e da suoi colori.

Perché, sì, un giallo fluo al posto del nero, una scollatura a V invece che un collo alto fanno la differenza.

“Coprirsi è denudarsi”

Coprirsi è mostrare le maschere che si vuole indossare o l’anima che si vuole rivelare. L’inconscio si riflette sugli abiti, noi scegliamo quegli abiti e quegli abiti riflettono la nostra personalità, quello che vogliamo comunicare su di noi agli altri, per citare Re Giorgio, “di Armani si veste la moglie, di Versace l’amante”.

Ma tutto ciò, come descrive bene Barthes nell’opera capitale Il Sistema della moda, il capo può significare se è attivato dalla parola, la parola che spiega, che guida, che indica il sentiero da seguire tra le infinite possibilità di interpretazione e che dona al capo poesia, una sua musica, un suo senso.

Questo in particolare per quanto riguarda le riviste di moda, in cui la didascalia, la descrizione del capo lo rende un oggetto mitico, accende in chi accede alla rivista un desiderio profondo di indossare quell’abito, che sembra ascoltarlo, comprenderlo o poter offrire un modo per esprimere un messaggio profondo su noi stessi, su quello che pensiamo del mondo.


Ed è soprattutto al giorno d’oggi, nell’età in cui i brand di moda si moltiplicano sempre di più, infiniti, che questo abbraccio tra immagine e parola diventa sempre più essenziale, in particolare per i brand emergenti e di novità.

Tra chi esprime la gender equality, il rispetto per l’ambiente, la donna libera o l’assurdità dei giardini dell’inconscio, la parola plasma, differenzia l’immagine con la sua vita e il suo senso.

La parola e l’immagine dialogano per creare la brand identity, la brand image, l’idea, la musica che distingue un marchio da tutti gli altri, dandogli un’identità, una sua essenza.

Ed è così che la moda diventa, ora più che mai, un pendolo che oscilla tra arte e poesia, tra immagine e parola.




L'articolo è visibile nella pagina ufficiale del Superuovo al seguente link :


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